Quando si parla di “economia condivisa” si vuole definire un modello economico basato sullo scambio e sulla condivisione di beni e servizi. Questo tema è per noi molto importante. Ad oggi sono tantissimi i prodotti che possiamo condividere: dalle biciclette, agli spazi lavorativi, dalle auto fino alle stanze della propria casa. La condivisione permette un reale risparmio economico e un incredibile riduzione dell’inquinamento. Pensiamo ad esempio ad uno spazio lavorativo: una stanza per ognuno di noi andrebbe riscaldata in inverno e raffreddata durante i mesi più caldi, ma se invece di una stanza a testa potessimo condividere gli stessi spazi sicuramente l’inquinamento dovuto al riscaldamento o alla climatizzazione si ridurrebbe drasticamente, e con lui si ridurrebbero anche i relativi costi. Ora applichiamo questa politica ai nostri spostamenti abituali: ogni mattina ognuno di noi prende la propria auto per andare al lavoro, si immerge nel traffico, perde tanto tempo e magari arriva in ufficio già nervoso. Se invece imparassimo a condividere il nostro mezzo di trasporto potremmo ridurre il numero di auto in circolazione e di conseguenza ridurre l’inquinamento abbassando le emissioni di CO2. Inoltre il carpooling porterebbe ad un effettivo risparmio economico grazie alla riduzione degli sprechi e all’utilizzo di una politica basata sulla condivisione, ma inoltre avremmo un reale incremento della felicità provocato dalle nuove e interessanti interazioni sociali.
Molte delle nuove start up, come UP2GO, fondano la loro esistenza sulla condivisione: il costo della vita e dei carburanti aumenta sempre di più, quindi è necessario adottare forme di risparmio condividendo alcuni beni o servizi comuni. Noi crediamo che condivisione sia anche sinonimo di collaborazione e ciò che nasce da una collaborazione può portare solo a risvolti positivi.
“Come ha sottolineato The Economist in uno degli speciali sulla Sharing Economy, i consumi collaborativi rappresentano senz’altro una risposta alla crisi economica che stiamo vivendo. Questo piccolo e concreto motore alternativo di sicuro non soppianterà l’economia tradizionale, ma proponendo modelli complementari rispetto a quelli esistenti e coinvolgendo amministrazioni pubbliche, imprese tradizionali, nuovi business, comunità e singoli cittadini, potrà portare benefici sociali ed economici anche importanti, incidendo sulla capacità di creare occupazione”
(FONTE http://www.fondazionefeltrinelli.it/sharing-economy-al-tempo-della-crisi/)